Teatrino Giullare (Bologna)
La Stanza
di Harold Pinter


interpretato e diretto da Teatrino Giullare
traduzione di Alessandra Serra
scene e maschere Cikuska
Una produzione Teatrino Giullare
CSS- Teatro Stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia

Spettacolo Finalista Premio Ubu per la Scenografia


venerdì 15 gennaio ore 21
biglietto 8€ ridotto 6€
prenotazione on line

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“Una cosa non è necessariamente vera o falsa, può essere sia vera che falsa allo stesso tempo.”
Harold Pinter


All'interno della finestra di un palazzo di periferia, macchiato dall'ombra di una presenza misteriosa, si svolgono vicende umane di solitudine, insicurezza, pericolo incombente dai risvolti comici ed inquietanti.
Un testo prototipo di molti dei temi che dominano l'opera migliore di Pinter: una donna chiusa in un appartamento di un oscuro caseggiato e il suo silenzioso marito sentono la loro casa misteriosamente minacciata da presenze enigmatiche, da sospetti e preoccupanti personaggi in stato di guerra psicologico. L'aria della stanza si addensa, si carica di incertezza, di ansia, di violenza.
In bilico tra realtà e finzione, tra falso e vero, 2 attori danno vita a 6 personaggi dando modo ai protagonisti di manifestare la propria ambiguità attraverso maschere iperrealistiche in grado di deformarsi e sorprendere, in un vortice di apparizioni che amplifica l'enigma e l'attualità del testo.

RECENSIONI

Uno stratificarsi di elementi che produce un effetto davvero folgorante, capace di valorizzare al massimo l'elusivo linguaggio pinteriano. Renato Palazzi, Delteatro.it

Affascinante. Masolino D'Amico, La Stampa

  I due interpreti, fedeli alla loro poetica e all'uso di oggetti di un originalissimo teatro, spingono su uno straniamento capace di rendere tutto "fuori misura", grazie all'uso di bellissime maschere inquietanti che celano i volti e creano sottili distorsioni sensoriali nello spettatore.  Andrea Porcheddu, Delteatro.it

Uno spettacolo affascinante. Magda Poli, Corriere della Sera

 
Un universo terremotato per raccontarci la violenza quotidiana di esseri mostruosi, resa reale paradossalmente da gesti astratti, da una recitazione straniata che lascia il segno.  Maria Grazia Gregori, Delteatro.it

Una maturità espressiva intensa e virtuosistica insieme, in una lingua teatrale capace di evocare, inquietare, sorprendere. Massimo Marino, Corriere della Sera (Bologna)

Con grande fedeltà al testo i due interpreti ne fanno una sorta di favola dei Grimm, crudele certo, ma giustamente ovattata e leggibile da tante prospettive diverse. Gianfranco Capitta, Il Manifesto

Il virtuoso trasformarsi dei due attori-registi conquista e diverte [...] e sa svelare il senso profondo del testo. Simona Spaventa, La Repubblica (Milano)
 
Quello di Teatrino Giullare è alto e originalissimo artigianato scenico capace, attraverso atmosfere enigmatiche ed evocative, di suggerire con impressionante efficacia quelle inquietudini pinteriane fatte di chiacchiere apparentemente innocue. Claudia Cannella, Corriere della Sera (Milano)  
Sempre originali, sorprendenti, capaci di illuminare con nuove prospettive testi doc [...] un gioiellino compiuto. Rossella Battisti, L'Unità

Ottima prova che esalta con maestria la densità di contraddizioni, tensioni e allusioni  attraverso una raffinata messinscena.  Alberto Rochira, Il Piccolo

Ancora una grande prova attoriale, rigorosa, leggera pastello, complice, anche divertente, seppur nel dramma. Tommaso Chimenti, Scanner

Formidabili. Sara Chiappori, La Repubblica (Milano) Imperdibile e assai stimolante. Marco Brandolin, Messaggero Veneto.

 
Teatrino Giullare gioca con il testo pinteriano muovendosi lungo un crinale tra favola e realtà, surrealismo tragicomico e rapporti ambigui per restituire un'originale eppure fedelissima messa in scena dell'opera […] Sei personaggi, per due bravissimi attori che con incredibile versatilità, danno voce e corpo alle figure che abitano La Stanza costruendo un'impeccabile e minuziosamente studiata partitura gestuale e vocale. Silvia Gatto, Il Tamburo di Kattrin

L'apparenza inganna, la parola resta. Valentina Grazzini, L'Unità (Firenze)  
Uno spettacolo prezioso e potente. Marianna Sassano, NonSoloCinema  
Abilissimi. Sergio Lo Gatto, Klp

L'invenzione scenica determinante è quella delle maschere mobili in lattice, che aderiscono perfettamente al volto dell'attore; [...] perdendo in rigidità acquista in eloquenza, perturbante deformabilità che irrobustisce l'enigma del testo. Carlo Titomanlio, PisaNotizie.

Un lavoro così originale da non avere simili […] perfetto e suggestivo. Francesca Sacco, Paneacqua.

Lascia attoniti per l'incredibile bravura e competenza degli attori, stupisce per le trovate sceniche che creano effetti sorprendenti, affascina per la sottigliezza delle scelte, sconvolge per l'utilizzo delle maschere. Elena Dalmasso, Teatro.org

Espressione vera di un teatro di ricerca abbastanza raro. Nicola Bionda, Teatroteatro.it

L’effetto è ancora una volta sorprendente. Colpisce la capacità di questi artisti di ritrovare una misura contemporanea e necessaria per una drammaturgia importante come questa di Pinter. Paolo Randazzo, Dramma.it

Teatrino Giullare ha stregato il pubblico. Greta Mariani, Il Nuovo Torrazzo
Danno vita a sei personaggi in un cambio di ruoli ben calibrato quanto sorprendente. Nicola Arrigoni, La Provincia
Una sorta di limbo bianco, nero e beige. Siamo fra Hitchcock e le favole più crudeli dei Grimm, quotidianità e incubo. Robero Incerti, La Repubblica (Firenze)
Tutto il mondo è teatro
laboratorio di Teatrino Giullare

Un laboratorio teatrale a partire da LA STANZA di Harold Pinter come percorso all'interno di una drammaturgia contemporanea, con osservazioni sulla scrittura teatrale, il significato della presenza dell'attore, la composizione registica ed esperimenti sulle proprie qualità vocali e corporee, alla ricerca dell'espressività e della bellezza del teatro.

Argomenti:
-La Stanza di Harold Pinter come testo esemplare del teatro inglese del Novecento ed in generale della drammaturgia contemporanea.
-Indagini sul valore della parola: analisi di un testo, esercizi di interpretazione, e immaginazioni di messa in scena fondate sul rapporto parola-movimento-voce-ascolto.
-Il personaggio: l'espressività attraverso la voce e il gesto, prove ed improvvisazioni.
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Teatrino Giullare, fondato e diretto da Giulia Dall’Ongaro ed Enrico Deotti, ha come costante della propria ricerca teatrale l'idea di attore artificiale, di esplorazione dell’espressività tramite il limite fisico ed una originalità che l’ha portato, dal 1995 ad oggi, a realizzare allestimenti teatrali, mostre e laboratori in tutta Italia e in molti paesi del mondo (Europa, Canada, Argentina, Uruguay, Colombia, Venezuela, Guatemala, Etiopia, Kenia, Russia, Turchia, Pakistan, India, Iran, Israele, Marocco, Egitto...)
 La Compagnia debutta nel 1995 al Corso di Drammaturgia di Giuliano Scabia al Dams, Università di Bologna, con Alcesti di Euripide, seguono lavori su Aristofane (1996), Plauto (1997), la Commedia dell’Arte (1998), Shakespeare (2002), Beckett (2005), Bernhard (2006), Koltès (2008 e 2009), Pinter (2010), Jelinek (2014).
Tra i vari riconoscimenti ricevuti il Premio per la Migliore Attrice al World Art Festival di Praga (2003), il Premio Nazionale della Critica (2006), il Premio Speciale Ubu 2006, il Premio Speciale della Giuria e Premio Brave New World per la regia al 47^ Festival Internazionale di Teatro MESS di Sarajevo (2007), il Premio Hystrio 2011.

Oltre che in varie Università e festival italiani, i laboratori ed i seminari sono stati svolti anche alla Facoltà di Belle Arti dell’Università di Smirne, Turchia; al Museo Argentino del Titere  di Buenos Aires, Argentina;  alla Darpana Academy of Performing Arts di Ahmedabad, India; al Museo delle Arti Applicate di Belgrado, Serbia; al Theatre Festival di Nairobi, Kenia; al Teatro Nazionale di Tirana, Albania; al Festival Iberoamericano di Bogotà, Colombia; all'Istituto Galilei di Addis Abeba, Etiopia, al Centro di Educazione Culturale di Varsavia, Polonia.