Compagnia Anche (Roma)
L’abito d’oro
Di e con
Antonia d’Amore e
Caterina Stillitano


venerdì 18 dicembre ore 21
biglietto 8€ ridotto 6€
prenotazione on line
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L’abito d’oro è nato durante improvvisazioni estemporanee sull'Ulisse di Joyce che si è rivelato luogo di partenza del nostro viaggio. Un viaggio che si muove fra tradizione e sperimentazione.
Materia marionette e corpi: questi gli elementi verso cui, sin da subito, si è orientata la nostra ricerca.
Siamo partite dalle marionette tradizionali a filo. Il marionettista regge la marionetta e la muove tirando i fili: tra marionettista e marionetta c'è una distanza, una distanza fisica.

Abbiamo lavorato, pertanto, sulla riduzione di questa distanza, cercando un contatto maggiore fra i due corpi, fino a farli coincidere.
Dalle marionette a filo a seconda pelle che sta sul corpo. Dalla manipolazione ludica alla fusione. Dalla fusione al distacco.

L’abito d’oro è un lavoro sui confini. La pelle è già di per sé un confine, segna il limite che intercorre tra noi e l’altro. La nostra pelle ci de-limita. Ci racchiude. Ci dà una forma.
L’abito d’oro è un lavoro di relazione. Innanzitutto ci si relaziona al luogo in cui agiamo. Porte, scale, gallerie non sono mero sfondo ma diventano elementi vivi della scena. E poi la relazione con il pubblico che è anche fisicamente vicino.

L’abito d’oro è il nome con cui anticamente si designava la pelle che, dopo i combattimenti durante un rito azteco, il vincitore poneva sul proprio corpo dopo aver scuoiato lo sconfitto. Questo rito era celebrato in onore di Xipe Totec (“Nostro Signore lo Scorticato”), divinità che presiedeva alla rinascita che, per nutrire l’umanità, si era tolto la pelle come fa il seme del mais che perde la scorza per poter germogliare.
Il nostro viaggio prosegue fra tradizione e sperimentazione … Il corpo si fa deposito di una memoria non solo personale ma collettiva.
Materia Marionetta Corpo
Seminario con Antonia D'Amore e Caterina Stillitano

Ci muoveremo dentro il tema del CONFINE, tra Costruzione e Relazione.

Partiamo dalla materia, da una figura, dalla creazione materiale di un'idea, di una visione, di unasuggestione. E tutto prende corpo. Tutto diventa corpo.
La materia e la sua valenza visiva, tattile e sonora; il corpo e il suo stare, la sua presenza, la sua assenza, la relazione con lo spazio in cui agisce, la relazione con l'altro da sé.
L'arte del muovere.

Ai partecipanti chiediamo di portare abbigliamento comodo e scuro e qualcosa che richiami il tema del confine (un oggetto, una suggestione, una canzone, una poesia, un disegno, una fotografia o altro).

Ognuno porta con sé il proprio confine, il proprio limite, la propria pelle.
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ANCHE si forma nel 2014 e nasce dall’incontro tra Antonia D'Amore, marionettista e cantante pugliese e Caterina Stillitano artista visuale, scenografa e performer calabrese.

Anche nasce dalla contrazione e unione dei due nomi. Anche è una congiunzione che esprime più possibilità, che permette di aggiungere qualcosa. Anatomicamente le anche uniscono il tronco agli arti inferiori. Apertura e cambiamento, divenire e possibilità. Anche è questo e anche altro.

Nel giugno del 2014 il gruppo ANCHE partecipa al XX festival internazionale del teatro di figura di Pinerolo (To) “Immagini dell’interno” con lo studio “L’abito d’oro”.

Nell’agosto del 2014, il progetto “L’abito d’oro” è selezionato alla Open Call Altresistenze del Teatro Valle Occupato.

Nel settembre 2014 ANCHE partecipa alla III edizione del Festival delle arti(n)contemporanee Ouverture – 7 giorni prima presso San Leucio (CE).

Nel gennaio 2015 ANCHE è in scena con lo spettacolo “Nell’armadio di marzapane” presso il Museo Barracco di Roma nell’ambito della rassegna “Viaggio al centro del museo”.


CATERINA STILLITANO

Caterina Stillitano nasce a Crotone nel 1983, frequenta il liceo Artistico di Catanzaro e, successivamente, l’Accademia delle Belle Arti di Roma, conseguendo, nel 2013, il diploma in scenografia, con il massimo dei voti e la lode, con una tesi dal titolo “Dal mito iperboreo all’uomo abbandonato”, pubblicata nel 2014 da Sensibili alle foglie.

La sua ricerca artistica si esprime attraverso la sperimentazione di nuovi materiali per la realizzazione di installazioni, sculture e “costumi materici”. Questi ultimi, realizzati con vinavil, cotone, carta, canapa e stucco, sono concepiti come delle vere e proprie sculture e sono caratterizzati da rigidità. Il costume, pertanto, si presenta come una scultura-corazza che cinge il corpo, limitandone i movimenti.

Nel 2007 è autrice del saggio “Caterina Stillitano incontra Mimmo Rotella” pubblicato da Gangemi Editore s.p.a. nel libro “Salto nel vuoto” a cura di Tiziana Musi.
La sua ricerca su spazio, tempo, corpo la porta a lavorare, dal 2010, anche sulla scena in tre spettacoli con la regia di Nino Pizza: ”Nella tempesta di Shakespeare” (2010), “Carne. Primo episodio epifania ovvero del vedere” (2012), “Ultimo” (2013).
Nel 2013 realizza installazioni visive e costumi per l’installazione performativa “Senza Regno” (regia di Victor Iacono).
Nel 2014 scrive, realizza e interpreta lo spettacolo per bambini “Le mie mani magiche”.

Nel 2014 fonda, insieme ad Antonia D’Amore, il gruppo ANCHE che, nello stesso anno, mette in scena “L’abito d’oro” e, nel 2015, lo spettacolo “Nell’armadio di marzapane”.

ANTONIA D'AMORE

Sono nata a Bari nel 1977 e sono cantante, marionettista e performer.
Mi sono laureata come Operatore dei Beni Culturali all'Università degli studi di Bari nel 2004 .
Dopo una prima formazione musicale su repertorio barocco con il Coro Harmonia, dell'Univesrità e sul canto moderno con Gabriella Schiavone “Faraualla”, mi sono trasferita a Roma, dove ho approfondito gli studi sul canto, canti della tradizione popolare, improvvisazione vocale, improvvisazione libera e jazz, presso la Scuola Popolare di Musica di Testaccio.
Ho proseguito lo studio della tecnica vocale con la cantante e attrice Rosanna Rossoni e con Monica Demuru.
Mi sono interessata all'uso della voce in ambito teatrale frequentando seminari condotti dal Maestro Bruno De Franceschi, Fiorenza Menni (Teatrino Clanndestino), Elena Arcuri, Chiara Guidi (Socìetas Raffaello Sanzio).

Ho collaborato per alcuni anni con la Compagnia delle Marionette degli Accettella che porta avanti la tradizione della marionetta a filo nel Teatro Ragazzi e poi altre compagnie itineranti (Teatro delle Marionette di Chiara Falcone, la Compagnia d'arte Transitiopera del Maestro Francesco Trecci, etc...)

Nel 2007 ho costruito le marionette per lo spettacolo “Pulmino Fiat Theater” della compagnia Semivolanti di Valerio Gatto Bonanni.

Mi sono occupata della realizzazione scenica, della creazione e del dar vita alla marionetta Scrooge, protagonista del “Cantico di Natale” di Giovanni Guaccero, favola musicale liberamente tratta dal racconto di Charles Dickens.

Dal 2008 sono voce solista e autrice con gli altri, nel progetto di canzoni originali “ICanzonieri”, ricerca sulla forma canzone tra musica, arrangiamento e testo poetico, viaggio che condivido con Benedetto Fanna. Nel 2012 abbiamo registrato il primo disco “Era dove vivevo da re”.

Dal 2009 collaboro come Puppeteer e assistente Maker con il “Leonardo Cruciano Workshop s.r.l.”, special art effects (effetti speciali plastici e pittorici, props, mock-up e prosthetics per il cinema, tv, teatro, pubblicità).

Nel 2010 ho progettato le marionette per il “Peer Gynt” adattamento per attore, marionette e gruppo elettroacustico dell’omonimo dramma di H. Ibsen con la regia di Alvaro Piccardi e le musiche Andrea Mancianti.

Ho curato la messa in scena di:
-“L’isola sconosciuta” spettacolo-laboratorio di Teatro-Musica liberamente tratto dal racconto di Josè Saramago;
-“Dentro lo specchio” spettacolo per Trampoli, Marionette Voce e Trombone con la partecipazione di Annamaria Leonardi e Alice Noris.
Ho lavorato come animatrice di pupazzi nella trasmissione televisiva “Gli Sgommati” in onda su SKY Tv e prodotta da Palomar.
Insegno Propedeutica Musicale ai bambini dai 3 ai 5 anni presso la Scuola Popolare di Musica di Testaccio e nelle Scuole per l'infanzia.