Gek Tessaro

Autore poliedrico, Gek Tessaro si muove tra letteratura per l’infanzia (ma non solo), illustrazione e teatro. Dal suo interesse per “il disegnare parlato, il disegno che racconta” nasce “il teatro disegnato”. Sfruttando le impensabili doti della lavagna luminosa, con una tecnica originalissima, dà vita a narrazioni tratte dai suoi testi. La sua capacità di osservazione e di sintesi si riversa in performance teatrali coinvolgenti ed efficaci.
Per chi disegna lasciarsi influenzare da una musica può risultare un gioco affascinante. In questi lavori c’è il tentativo concreto di riprodurre in immagini i suoni, di trasformare le note in segni, le pause in vuoti, i suoni gravi in pennellate più dense, gli acuti in graffi. Le musiche determinano il flusso, il ritmo, il timbro delle storie, costituite da narrazioni e filastrocche originali.  Guardare la musica, ascoltare le immagini.
 I racconti si “animano” mediante l’utilizzo della lavagna luminosa. Nella grande magia della suggestione data dal buio, la lavagna luminosa proietta le immagini ingigantendole. Queste, per la maggior parte, vengono realizzate sul momento. Con tecniche diverse: acrilico, collage, acquarello, inchiostri e sabbia, si sviluppano così scenografie bizzarre, divertenti e poetiche. Costruzioni effimere che vivono, crescono e si concludono con la fine del brano.
La lavagna luminosa costringe l’illustratore a disegnare al rovescio. Ad arricchire ulteriormente la scena contribuiscono le ombre di sagome animate, figurine e personaggi cesellati nel metallo o nel cartoncino, che interagiscono fra loro, con la voce narrante e con la musica.
Il risultato è quello di un gigantesco libro che si anima, si colora, e si racconta.
I brani scelti non appartengono al consueto repertorio per bambini ma a quello della musica del mondo, di paesi e lingue anche sconosciute, ma che riescono a farsi comprendere da tutti, sottolineando e valorizzando l’importanza delle differenze.
Premi e riconoscimenti:
Gek Tessaro ha collaborato con diverse case editrici e i suoi libri hanno ottenuto importanti riconoscimenti:
“Il salto. Di città in città” è stato selezionato tra i migliori 250 libri del mondo dalla Internationale Jugendbibliothek di Monaco di Baviera nel catalogo “The White Ravens 2005” e “Il circo delle nuvole” nel catalogo “The White Ravens 2008”.
2010 - PREMIO ANDERSEN MIGLIOR AUTORE COMPLETO                                        
"Per una ormai raggiunta, compiuta e convincente maturità artistica. Per la sapienza e la passione con cui sa continuamente confrontarsi con strumenti espressivi diversi, percorrendo coraggiosamente, e sempre all'insegna della narrazione, strade che vanno dal teatro all'illustrazione."
2011 - PREMIO NAZIONALE NATI PER LEGGERE  sezione NASCERE CON I LIBRI                                                                                                                        
Gek Tessaro con il libro Il fatto è (Lapis, 2010), un divertito omaggio al desiderio di libertà di ogni bambino, in cui il simpatico personaggio di un anatroccolo ostinato, caratterizzato da una grafica collage a colori forti, rassicura i più piccoli sul loro diritto a prendersi i propri tempi nel processo di crescita."
2012 - PREMIO ANDERSEN MIGLIOR ALBO ILLUSTRATO  

Il cuore di Don Chisciotte
sabato 9 novembre ore 21,15
biglietto 8 € giovani 6€
martedì 12 nov. ore 10,30 replica per classi liceo 6€

La città e il drago
domenica 10 novembre ore 16.30
biglietto unico 5 €

I Bestiolini
lunedì 11 novembre ore 10,30
per la scuola dell'infanzia biglietto 5€

prenotazioni

Il cuore di Don Chisciotte

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Lo spettacolo propone un percorso di suggestioni liriche sul tema dei cuori in viaggio. Il leitmotiv è il Don Chisciotte, il cuore del cavaliere errante. È la lettura che lo farà diventare matto, la lettura come forza travolgente ed inarrestabile, la lettura come magia. È quindi il leggere ad acquistare un ruolo centrale in questa libera rivisitazione dell’immortale personaggio di Cervantes.

Il cuore di Chisciotte è uno spettacolo visionario e poetico. I cuori diventano i diversi temi trattati dal Cervantes per descrivere la figura del cavaliere errante.
Il cuore dei matti. Il tema della pazzia, ma anche del coraggio. Il tema per eccellenza donchisciottesco, il combattere contro i mulini a vento, l’inutilità del gesto ma anche la bellezza dell’ostinazione, della resistenza, anche nella consapevolezza dell’impossibilità di vincere, il tema dell’onestà, dell’etica.
Il tema del viaggio e della scoperta. Si sa, si conosce, si impara viaggiando.
Vedere è conoscere, è la curiosità che ci permette di imparare.

Il tema della diversità e dell’amicizia. Chisciotte e Sancho: l’uno educato, colto e magro, l’altro villano, ignorante e grasso. Quale può essere l’incastro felice per due figure così diverse e come proprio questa diversità li possa rendere così indispensabili l’uno per l’altro.

Il tema dell’amore. Dulcinea, la figura femminile idealizzata, ma anche la consapevole necessità indispensabile dell’altra metà del cielo.
La morte. Il fuoco che si spegne e le riflessioni del proprio essere, esistere e del significato infine delle impronte lasciate.
Le immagini si trasformano e scompaiono, spesso cancellate sotto gli occhi di chi guarda. A restare è solo l’eco fragile di un’emozione.

La città e il drago

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C’è una montagna, anzi no, sono due
Su una c’è un drago che sta sulle sue
Sull’altra invece c’è una città
Sentiste tutto il fracasso che fa.
Un drago possente quanto inoffensivo assiste incredulo
all’ennesima assurda guerra degli uomini e, preso dalla noia,
sbadiglia.
Ma il suo non è sbadiglio da poco,
è sbadiglio di drago, alito di fuoco.

I bestiolini

La danza sgangherata dei molesti ma tenerissimi abitanti dei prati.
In un prato apparentemente  Sembra che non ci sia quasi niente I fiori, gli steli, le foglie qua e là  Ma siamo sicuri che sia tutto qua?  Se in mezzo all’erba ti metti a cercare  Tanti piccoletti potrai incontrare  Corrono, saltano, son birichini  Ecco a voi i bestiolini.

Dall’omonimo libro edito da Panini prendono vita storie di insetti e di altri piccoli abitanti del prato. La narrazione allegra e giocosa, tenera talvolta, semplice tanto da essere adatta ad un pubblico anche di piccolissimi, ma ricca al contempo di spunti di riflessione su temi molto impegnativi.