Teatro Teatro Tondo
rassegna teatro di figura per ragazzi

Tutte le domeniche pomeriggio
dal 13 febbraio al 20 marzo
Ilaria Gelmi
Ilaria Gelmi Inizia la sua formazione teatrale con il Teatro delle Briciole di Parma, presso cui frequenta il Laboratorio Permanente dal 1990 al 1995, e con cui realizza diversi spettacoli. Dal 2003 al 2005 frequenta il CORSO BIENNALE DI ALTA FORMAZIONE PER ATTORI “Il corpo del testo” (2003/2005) presso l’ERT di Modena. Nel 2006 vince il Premio del pubblico al Palio Poetico Musicale Ermo Colle (PR) con lo spettacolo “Cieli intatti”. Nel 2007 lavora come assistente alla regia per “Urlo di mamma” di Elisa Cuppini prodotto dal Teatro delle Briciole per il quale realizza la performance “La Pastora”. Nel 2008 collabora, con Elisa Turco Liveri, alla drammaturgia e alla regia per Orti Insorti di e con Elena Guerrini. Realizza con la collaborazione della Compagnia Burambò “Vassilissa e la Baba Yaga” e “Nina la postina”, spettacoli di cui è autrice e interprete. Realizza “L'albero vanitoso” che a marzo 2010 è tra gli spettacoli del Festival Minimondi di Parma. Nel 2010, con Elisa Turco Liveri, realizza lo spettacolo “Game over”. Cortometraggi: 1993 -"Pinocchio, ahi, mi hai fatto male!" menzione speciale della giuria al Festival Internazionale "Riccione TTVV" , attrice protagonista in “Moving people” di Fabrizio de Bartolomei, Fabio Giovinazzo – Visualdrome- e “I 5 sensi” di Andrea Rolfini” selezionato al Short Film Corner - Festival De Cannes 2010. Film: ” Baciato dalla fortuna” regia di Paolo Costella (2010)

Vassilissa e la baba
Liberamente tratto da Aleksandr  Nikolaevic Afanasjev
tecnica teatro di narrazione e di figura
Nel loro percorso di formazione e maturazione, i bambini affrontano spesso le emozioni della paura e dell’abbandono, che la fiaba da me scelta ha come temi portanti. Anche la consapevolezza della funzione della memoria e della trasmissione di saperi e valori sono presenti in questa storia, e io ho ritenuto di svilupparli, in quanto, a mio parere, fondamenti della formazione umana. Infine, mi ha affascinato il rapporto che Vassilissa ha con la propria bambolina, che rappresenta la sua parte istintuale, ascoltata attraverso la pratica del dialogo interiore, che le permette di superare paure e difficoltà e, alla fine, di crescere.
La storia è raccontata da una sarta seduta su una sedia che utilizza oggetti quotidiani che sono in continua  trasformazione, capaci di condurre in diversi ambienti e di suscitare emozioni e suggestioni rivelando suoni e ritmi sempre diversi. Per esempio un telaio porta gli spettatori  dalla cucina della casa della strega, all' interno del bosco notturno, diventa una macchina da cucire, il letto della mamma, una porta, uno steccato, un tavolo, uno specchio... L’attrice dà  vita ai vari personaggi che si incontrano durante lo svolgersi del racconto. Anche una scarpa per un momento diventa un personaggio che parla a colpi di suola.
 I bambini sono rapiti dai suoni creati sia con gli oggetti che con la voce, dai canti,  si divertono a vedere la strega ubriacona, sono affascinati dalla bambolina “costruita” con oggetti da sarta, divertiti dai suoni del bosco, dalle sorellastre antipatiche.


di e con Ilaria Gelmi
Collaborazione artistica
Compagnia Burambò

27 febbraio ore 16.30 per tutti